Claudia Pogliani
Insegnante Pilates, Hatha Yoga, Vinyasa Yoga, Yin Yoga, PancafitMilano
Il mio percorso di ricerca inizia prima di tutto dall’ascolto di me stessa. Fin da adolescente iniziai a frequentare corsi di danza e altre attività in palestra, esplorando con curiosità la pratica di molte discipline differenti.
Iniziai a riflettere su un’intuizione forse “prematura” che se la mente è “infastidita” da qualche evento esterno, era possibile ricondurla “a casa” attraverso il movimento del corpo.
Altrettanto vero era il contrario: quando il corpo manifestava dei “fastidi” era necessario richiamare l’attenzione su di esso o su un punto in particolare, per ritornare a ristabilire l’equilibrio e quindi una condizione di benessere.
Già in quel periodo ero spesso soggetta a forti mal di testa che mi costringevano a sospendere qualsiasi attività per isolarmi e sdraiarmi al buio con gli occhi coperti.
Mi accorsi che respirando molto molto lentamente e spostando l’attenzione e la percezione su un altro punto del corpo, diverso da quello dolente, anche attraverso l’aiuto di un “peso”, ad esempio una coperta pesante appoggiata sui piedi, il sintomo si attenuava fino gradualmente a diminuire e sparire.
Molti anni dopo ho conosciuto il Soulspension e nella pratica personale ho ritrovato fin da subito tutte quelle piccole strategie di connessione corpo-mente-respiro che applicavo già su di me, fu subito evidente che l’aggiunta di uno strumento su cui sdraiarmi, le rendeva ancora più efficaci.
Un cerchio tra consapevolezza della mente e sentire del corpo, che al centro trovava tante sfaccettature importanti: il sapersi ascoltare e osservare, anche attraverso “esperimenti” pratici per prendere contatto in modo profondo e nuovo rispetto alla solita modalità che ci fa abitare il corpo in modo “scontato” e superficiale.
In una parola sola? AMORE. L’amore per la preziosità del nostro corpo, che ci fa avere la curiosità e la motivazione per osservare, avvicinare e comprendere i suoi meccanismi silenziosi.
Ed è solo quando dedichiamo tempo, interesse, passione e regolarità che gli effetti delle nostre azioni prendono forma.
Sempre in quegli anni in seguito a ripetuti infortuni al ginocchio mi impegnai in una auto-pratica costante e continua per recuperare forza e stabilità attraverso il metodo Pilates. Questa pratica regolare mi condusse a voler oltrepassare lo strato superficiale di muscoli, articolazioni e ossa e iniziai a praticare anche Yoga prestando ancora più attenzione al respiro. Sentivo che mio corpo cambiava, la mia postura si apriva, il mio respiro mi permetteva di migliorare in qualità.
Così negli anni ho approfondito con varie formazioni per insegnanti questi metodi di riequilibrio posturale dal Pilates, allo Yoga ed altri metodi posturali, che mi hanno poi condotto a conoscere il Soulspension, prima come strumento di pratica personale per poi scegliere di intraprendere la formazione insegnanti.
Sempre nella pratica personale ho iniziato fin da subito ad integrare Pilates, Yoga e Soulspension per raggiungere rilassamento, apertura, mobilità e flessibilità.
Per tutto ciò che ad oggi insegno con passione, il primo passo è stato sempre quello di praticare in prima persona e capire a fondo gli effetti di un metodo, sebbene poi ognuno con la medesima pratica sperimenti livelli di consapevolezza differenti e soggettivi sul proprio corpo.
OSSERVAZIONI DURANTE GLI ANNI DI INSEGNAMENTO
Negli anni di insegnamento mi sono resa conto che molte persone iniziavano a praticare perché dopo anni di posture scorrette mantenute nella vita quotidiana e nel lavoro, cominciavano a ricevere dal proprio corpo segnali di disagio che poi “traducevano” come necessità di tonificarsi, allenarsi, rilassarsi o recuperare la forma fisica per stare meglio. Ciò che accomuna la maggior parte delle persone è il non avere piena consapevolezza del proprio corpo inteso come sistema integrato di più parti e di quanto il respiro sia fondamentale ed importante.
Osservavo che la non abitudine a rendere consapevole l’atto respiratorio, portava le persone a trovarsi in difficoltà al semplice prestare l’attenzione alle sue fasi - inspirazione ed espirazione - fino a trovarsi in confusione o addirittura in completa apnea.
Unendo il mio percorso personale e professionale, quello che avevo potuto osservare lavorando a contatto con le persone era la necessità di ripartire dal semplice, per poi andare a “stratificare” informazioni via via più complesse nel lavoro pratico sul corpo, spesso utilizzando esempi e visualizzazioni prese dalla quotidianità. Cosa vuol dire ricominciare dal semplice?
Significa imparare tutto di nuovo, anche i gesti più banali, attraverso la ripetizione attenta e l’esperienza pratica proprio come fanno i bambini.
Imparare a sentire i piedi, imparare a sentire cosa succede camminando e alla stessa maniera cominciare a respirare in modo consapevole.
Già perché la maggior parte dei malesseri fisici arrivano proprio da una “chiusura” del corpo dovuta a eccessiva tensione muscolare, emotiva e fattori di stress esterni /interni strettamente connessi a tutto ciò che a livello fisiologico si scatena del nostro corpo, fino al vedere emergere sintomi fisici come: tachicardia, gastrite, insonnia, nervosismo, irritabilità, scarsa concentrazione, poca lucidità mentale, mal di testa, blocchi articolari.. ecc.
Molto spesso il corpo ci segnala questi disequilibri accendendo delle “spie” di allarme che spesso però vengono ignorate o messe a tacere, silenziando subito il sintomo magari con un antidolorifico senza cercare di capirne l’origine.
Malesseri connessi sempre alla non abitudine a percepire il corpo e tutte le sue parti contemporaneamente, come integrate in un unico sistema armonico.
APPROCCIO CON IL SOULSPENSION
Soulspension è uno strumento apparentemente semplice che però può darci la chiave della profondità del nostro corpo e della nostra mente, intesa come intelligenza espansa, diffusa nel corpo e non situata solo nel cervello.
Nella mia esperienza di insegnante ho potuto vedere diverse reazioni da parte degli allievi: chi partiva dal corpo pensando di poter trovare il benessere unicamente nello sforzo e nella fatica muscolare, per arrivare a capire con la pratica sul Soulspension che è possibile raggiungere la dimensione del rallentare, rilassarsi e dell’ascolto.
Chi invece per indole più calma e orientato al non far fatica, quindi per natura più affine al saper “rimanere”, ha esplorato il contatto con il proprio corpo scoprendo la bellezza del movimento lento, armonico, fluido che tra respiro e peso stesso del corpo genera un auto-massaggio rilassante e liberatorio e tutt’altro che stancante.
Qualcun altro ancora ha iniziato da una sensazione di poco piacere avvertita nel praticare su uno strumento inizialmente visto come “ostile e scomodo”. Percezione dovuta all’incontro ravvicinato e alla presa di consapevolezza delle rigidità del proprio corpo, che negli anni erano state nascoste, mascherate, ignorate, compensate e rimosse e che in un attimo, nel semplice gesto di sdraiarsi, venivano portate a galla e osservate da vicino. Anche questo approccio è comunque stato un passaggio importante di trasformazione per chi piano piano imparava a non scappare da quella sensazione di disagio, fino a sentire che i propri blocchi, avvicinati con dolcezza, settimana dopo settimana cambiavano, si ammorbidivano, si attenuavano e si diradavano fino a sparire.
Anche questo fa parte del percorso di conoscenza e trasformazione del proprio corpo-mente.
Una volta superate le resistenze e le rigidità anche a livello mentale, Soulspension diventava un momento di abbandono, accettato con l’iniziale compromesso di giungere alla fine della pratica ad un effetto “leggerezza” percepito in tutto il corpo.
Dunque questo strumento si è rivelato versatile ed efficace per tutti, indipendentemente dal fatto che i praticanti fossero sportivi o persone ben lontane dal mondo dello sport o altre attività fisiche, indipendentemente anche dall’età.
I RISULTATI ARRIVANO DALLA COSTANZA
Denominatore comune per raggiungere una condizione di equilibrio e benessere duraturo è sempre la costanza.
In tutti gli ambiti ciò che porta a risultati e progressi tangibili è la pratica, la costanza, la curiosità e forse anche la voglia di applicare un po’ di fantasia, sperimentare e scoprire. Perché la pratica è soprattutto una scoperta personale ed ognuno trova giorno dopo giorno il suo cammino unico.
Se prestiamo attenzione il corpo ci insegna; e ciò che impariamo dal corpo avviene lentamente oltrepassando gli schemi di pensiero razionali. Nel nostro corpo è tutto già predisposto dobbiamo solo dedicare del tempo affinché tutte le parti comincino a comunicare in modo funzionale, fluido e armonico.
ESERCIZI, RESPIRAZIONI E IMMAGINI
Grande lavoro sono riuscita a fare anche attraverso la pratica integrata tra Soulspension e metodi diversi: Pilates, Yoga, massaggio Thai, pratiche di meditazione/visualizzazione e Mindfulness alla scoperta di una consapevolezza che arriva al corpo passando dalle immagini.
Il migliorare l’azione attraverso la visualizzazione.
Imparare a stare è un esercizio tanto importante quanto muoversi, ma molto più difficile perché dipende dalla quiete mentale.
Attraverso il Soulspension è stato notevolmente più semplice arrivare anche a tutte quelle persone che dalla meditazione avevano sempre preso le distanze perché “troppo difficile”, “non fa per me”, “troppo lenta” o “noiosa”.
Le visualizzazioni o le meditazioni guidate sul corpo costituivano di volta in volta un momento prezioso delle lezioni, una sorta di “viaggio” di scoperta, un ascolto atteso come una coccola finale post pratica, per cambiare modalità e passare con piacere dalla modalità del fare alla modalità dell’essere e del restare in ascolto. Con quella curiosità nell’osservare i dettagli che solo i turisti sanno avere.
SUPPORTARE UN’ATTIVITA’ SPORTIVA REGOLARE CON IL METODO PILATES, INTEGRANDO CON LA PRATICA SUL SOULSPENSION
Molti allievi che praticavano con regolarità sport/discipline come ciclismo, corsa, danza, equitazione erano giunti alla pratica del metodo Pilates per integrare e riequilibrare la postura ed un eccessivo carico muscolare.
Spesso mi riportavano sensazioni di dolori muscolari, contratture, dolori riconducibili a posture scorrette o gesti ripetuti durante gli allenamenti o ancora cattiva respirazione, eccessivo carico e tensione solo su alcune parti del corpo.
Non basta infatti allenarsi regolarmente, oltre al gesto tecnico caratteristico di ogni sport ovviamente bisogna porre consapevolezza al corpo e al suo costante equilibrio: mantenere una postura corretta della colonna permette il buon fluire dell’atto respiratorio.
L’uso del Soulspension ha reso semplice ed evidente per gli allievi arrivare ad osservare I disequilibri tra lato destro e sinistro del corpo, a livello di postura, tono e forza muscolare. Riuscendo a sentire attraverso il contatto fisico sullo strumento, che il respiro si muove a 360° non solo nel petto, non solo nell’addome ma anche nella schiena con effetti che si propagano fino alle estremità.
Così abbiamo integrato nella loro routine di allenamento sportivo la pratica regolare del metodo Pilates e a poco a poco piccole sequenze sul Soulspension che da brevi momenti – 10/15 minuti - diventavano poi intere lezioni dedicate.
LA PRATICA
Lavorando individualmente o in gruppi per praticità ho appuntato dei mini protocolli, una semplice linea guida, senza scendere volutamente nel dettaglio proprio per il fatto che l’auto-pratica deve arrivare dal profondo e invece la pratica con un insegnante deve essere chiara, tecnica ma anche fluida, malleabile e personalizzabile in risposta al sentire profondo dell’allievo che di volta in volta cambia, esattamente come il corpo cambia istante dopo istante, poiché la sensazione di benessere è un equilibrio instabile e deve essere continuamente rivista, riadattata e ricalcolata.
Prima dell’allenamento SPORTIVO breve sessione di Soulspension: -auto-pratica- eseguita come riscaldamento delle articolazioni, apertura della postura, del respiro e centratura mentale.
Post allenamento SPORTIVO: aiuta ad interiorizzare i benefici dell’attività sportiva svolta. Ascoltare le parti del corpo che risultano indolenzite o molto attivate, attraverso piccole sequenze di sblocco e stretching mirate per sciogliere le tensioni anche con l’utilizzo di manubri leggeri, elastico, cinghia yoga, palla, pallina.
SEQUENZA posturale
prevede fasi di osservazione statica e dinamica pre-pratica, esecuzione di movimenti “test” statici e dinamici pre e post pratica per verificare il miglioramento. Sul Soulspension:
* Da seduti centratura ischi, postura colonna e ampiezza respiro. TEST: Ascolto senza Soulspension e raccolta percezioni
*Da sdraiati: Ascolto del ritmo del respiro e sua ampiezza
Sblocco zona cervicale e lombare
Mobilizzazione spalle, polsi, anche e caviglie
Sospensione posturale semplice (cuscini, sgabello) con leggeri movimenti sull’attrezzo per esercitare equilibrio e prontezza
Auto-manipolazioni per sblocco del diaframma
TEST: Ascolto corpo a terra senza Soulspension e raccolta percezioni
TEST FINE PRATICA : Ascolto corpo post pratica e raccolta delle percezioni dalla posizione in piedi statica e in mobilità.
Sequenza Meditazione:
centratura e concentrazione (benda sugli occhi)respirazione in 2 tempi con peso sull’addomebody scan guidatorespirazione tecnica con pausa piena, dopo qualche ciclo si passa alla respirazione in 4 tempi ritorno alla respirazione naturalevisualizzazioni guidate
Sequenza con il supporti:
Posizioni passive mantenute (3-5 minuti) appoggiandosi su un supporto ( sedia, cuscini, coperte..) favorisce il rilascio profondo del tessuto connettivo, sempre con focus sulla respirazione diaframmatica.
SEQUENZA “DOCCIA” per ripristino del benessere generale - guidata dall’insegnante: circa 45 minuti pratica lenta e dettagliata 360° dalla testa ai piedi *utilizzando piccoli attrezzi Pilates a supporto (palline, bastone, elastico, palla e palla grande)
Mantenimento/abitudine all’ascolto del respiro: -auto-pratica-
Creare un ambiente di pratica accogliente e tranquillo: luci soffuse, olio essenziale o incenso facoltativo, musica di sottofondo per ritagliarsi un momento di benessere personale.
Auto pratica giornaliera di 10/15 minuti al mattino come risveglio muscolare o alla sera per un buon riposo.
Utile per avere continuità tra una sessione e l’altra di Pilates e/o altra attività fisica, per eliminare le quotidiane tensioni dovute a posture scorrette (es: al pc, alla guida....ecc). Ascoltare le fasi della respirazione rendendole ampie e lente.
Sblocco zona cervicale, spalle, trapezio, anche, bacino.
Massaggio per sblocco diaframma.
LE MIE OSSERVAZIONI DALL’ESTERNO COME INSEGNANTE
Durante le lezioni osservavo sempre come cambiava l’espressione degli allievi prima, durante e dopo la pratica, notando come si modificava l’ampiezza del movimento dell’addome durante la respirazione.
Una volta terminata la lezione, confrontavo rispetto all’inizio la postura che risultava più aperta, l’espressione del viso più rilassata, gli occhi e il colorito del viso più brillante e luminoso. Anche il tono di voce era molto più pacato e il modo di parlare più chiaro e lento. OSSERVAZIONI GENERALI RIPORTATE DAGLI ALLIEVI:
Esperienze riportate dai vari allievi Pilates che utilizzano il Soulspension ad integrazione di una routine di allenamento regolare (es. calcio, corsa, ciclismo, danza):
chiara sensazione di aver raggiunto una maggiore apertura, fluidità, mobilità, equilibrio muscolare e articolare, meno indolenzimenti post attività fisica o indolenzimenti che se presenti si attenuavano in minor tempo con un recupero più veloce quindi prestazioni migliori.
Postura spalle e zona dorsale con netti miglioramenti, dovuti sia agli esercizi di apertura sia ad una chiara percezione della posizione di spalle, collo e testa.
Maggiore leggerezza sulla zona lombare e cervicale, dove dolori cronici si sono attenuati e/o diradati.
Maggiore concentrazione mentale sul lavoro e migliorata postura generale con minore stanchezza, umore più disteso come conseguenza del riuscire a svolgere attività fisica con piacere e soddisfazione o al semplice dedicarsi una pausa di relax e respiro a inizio o fine giornata con l’auto-pratica, divenuta un momento di cura irrinunciabile anche in viaggio/trasferta/vacanza.
ESCLAMAZIONI DEGLI ALLIEVI POST PRATICA SUL SOULSPENSION
Come se riemergessero da un’altra dimensione terminavano la lezione esclamando:“mi sento nuovo”“volo!”“ci voleva un po’ di relax”“mi sento rinata” “mi sento più alto” “più aperto”“più leggero”“mi sento riposato... come se avessi dormito un giorno intero” “adesso torno al lavoro volando!!!”“adesso è tutta un’altra storia”“mi sento aperto, spalancato”“adesso può davvero iniziare il weekend”Tutte affermazioni a volte anche simpatiche e buffe, pronunciate con tanta limpidezza e il sorriso sulle labbra...tutti a modo proprio percepivano tramite immagini rinnovate di sé stessi, nuove informazioni dal corpo, come se all’improvviso si fossero tolti di dosso pesi, pesantezze e armature che tenevano annebbiata la loro vera dimensione luminosa.
CONSIDERANZIONI FINALI
Nella mia tesina ho voluto raccogliere e raccontare in modo semplice ciò che ho avuto modo di osservare su me stessa e sugli altri riguardo alla pratica sul Soulspension: tutti abbiamo intrapreso una sorta di processo di trasformazione esteriore ed interiore, sia fisico che mentale.
Aggiungo inoltre che in questo ultimo periodo, dove tutti causa pandemia Covid abbiamo dovuto rimanere in casa molti mesi senza grandi possibilità di “sfogo”, abbiamo dovuto e potuto
riscoprire l’importanza di ritagliarsi dei momenti di abbandono durante la giornata: rilassamento, cura e centratura, per poter essere in grado di affrontare giorno dopo giorno situazioni inaspettate e nuove che in qualche modo ci hanno spinto verso nuovi livelli di consapevolezza.
Soulspension si è rivelato ancora una volta uno strumento prezioso, accessibile a tutti e nella sua semplicità molto versatile nel poter essere integrato con molti altri metodi e discipline, rendendo evidente la possibilità di adattarsi alle esigenze fisiche di chi lo sceglie come alleato del proprio benessere fisico e interiore, indipendentemente quindi dal percorso personale, dalle abilità fisiche e dall’età.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio la mia insegnate Patrizia Gavoni per avermi accompagnato lungo un altro importante tratto del mio percorso di crescita personale e professionale.
Ringrazio tutti i miei allievi che con fiducia si sono lasciati guidare alla scoperta di un sentire nuovo rimanendo piacevolmente sorpresi.
Un ringraziamento lo dedico infine anche alla mia curiosità, che mi porta per mano a ricercare, incontrare, studiare e conoscere cose sempre nuove perché di imparare ed essere allievi non si finisce mai.
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