Scritto dalla Dott.ssa Simona Azzarello
Quando ci si colloca sul SoulSpension si percepisce immediatamente di trovarsi in una situazione molto diversa da quella in cui si è semplicemente sdraiati a terra come nella maggior parte delle tecniche o discipline che lavorano sul corpo e sul rilassamento . Le reazioni che ho avuto modo di raccogliere al primo impatto con lo strumento sono di meraviglia: espressioni come “Wow!”, “Che meraviglia!”, “ Non scendo più”, oppure un evidente ed istantaneo rilassamento senza parole, a cui spesso si aggiunge una espressione distesa e goduta del volto.
L’attenzione va subito al corpo perché si è impegnati nello scoprire cosa succede quando ci si trova sdraiati sui binari del SoulSpension, ed è focalizzata in special modo proprio su quella parte con cui abbiamo meno confidenza e a cui non abbiamo accesso autonomamente, creando una sensazione insolita. Presto ci si rende conto di come il respiro diventi più profondo: essendo in gran parte sospesa da terra, la cassa toracica, per effetto stesso del peso corporeo, si apre permettendo l’afflusso di una maggiore quantità di aria e di ossigeno. E più ossigeno entra nel corpo maggiore è la nostra vitalità! E’ utile iniziare la sessione di SoulSpension, come consigliato dal Metodo, sempre portando l’attenzione sul proprio respiro che fluisce naturalmente, e mantenerla per un po’ osservando l’aria che entra ed esce. Se si osserva con attenzione il proprio respiro ci si rende facilmente conto di come questo sia diverso a seconda dello stato emotivo del momento. Quando siamo rilassati il nostro respiro è ben diverso che quando siamo tesi. Come dice Osho “ Non puoi respirare in maniera rilassata e al tempo stesso essere in collera: è impossibile!”. Il nostro respiro è legato ai nostri stati mentali.
Cambiando il ritmo del nostro respiro possiamo cambiare gli stati della nostra mente, e viceversa, cambiando gli stati della nostra mente il nostro respiro cambia. Noi siamo esseri psicosomatici, un sistema corpomente, non corpo e mente! E’ rappresentativa in questo senso la battuta di un medico che dopo aver lavorato con me sul SoulSpension con il respiro ha osservato: “Caspita, non sono più arrabbiato adesso!”A questo punto si iniziano i movimenti dolci e lenti del metodo che amplificano l’ancoraggio della mente all’auto – osservazione. La mente si stacca automaticamente dal flusso incessante di pensieri perché è concentrata nell’osservazione delle sensazioni corporee che si percepiscono in quell’esatto momento.
La nostra attenzione al corpo e al respiro, oltre a costituire la base del benessere fisico, aiutano a rieducare la nostra mente ad ancorarsi al momento presente, per uscire dagli automatismi mentali che ci proiettano compulsivamente in un passato su cui non abbiamo più potere di azione, e su un futuro che per definizione è inconoscibile, inquinandoci con pensieri disfunzionali e creando stati di ansia.
SoulSpension educa ad ascoltarci di più per comprendere i messaggi del nostro corpo e i nostri bisogni, in modo da poter prendere i giusti provvedimenti per preservare la nostra salute e il nostro benessere.
L’allenamento all’auto-osservazione ci aiuta a prendere distanza, a disidentificarci dal corpo, dalle emozioni e dai pensieri, e a sviluppare quello che in molte tradizioni e discipline spirituali viene chiamato il testimone interno. Parliamo di quella parte del nostro essere che, potendo osservare, si distingue dall’oggetto osservato, un centro di coscienza fuori dal tempo e dallo spazio, capace di una visione più ampia e distaccata, un centro di volontà che ci permette di scegliere come pensare, sentirci e agire.
Quando non siamo in contatto con questo centro siamo infatti in balia dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e sensazioni fisiche. Siamo identificati in una porzione del nostro essere e vediamo il nostro mondo e ciò che ci circonda attraverso occhiali che distorcono la realtà.
Per questo, oltre al lavoro di ascolto del proprio corpo e del proprio respiro durante la sessione di SoulSpension, ritengo personalmente utile osservarsi e rilevare il proprio stato fisico, emotivo e mentale prima e dopo il suo utilizzo. Ci aiuta ad entrare in maggiore contatto con noi stessi, ma anche a prendere distanza. Questa auto-osservazione, infatti, amplifica la consapevolezza di quella parte di noi, che può essere considerata “il nostro centro”.
Inutile dire che dopo la sessione di SoulSpension le emozioni e sensazioni auto – osservate sono molto diverse da quelle rilevate prima di cominciare! Ecco due esempi.
Giovanna:
Antonio:
A questo punto è più facile rendersi conto che i molteplici e mutevoli aspetti di noi stessi che abbiamo osservato, ci riguardano e ci appartengono, che abbiamo quegli elementi interni, li conteniamo in noi, ma che noi siamo molto di più: siamo un centro di coscienza, di autoconsapevolezza e volontà, parliamo del nostro Sè.
Personalmente ritengo SoulSpension non solo un efficace antidoto e rimedio contro il mal di schiena e un semplice e pratico modo per rigenerarsi quando si è stanchi e rilassarsi quando si è stressati, ma anche uno straordinario strumento educativo, che attraverso l’auto – osservazione e l’auto – ascolto può aiutarci a ritrovare il nostro centro e riprendere più facilmente in mano le redini della nostra vita.
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